Le 7 fasi della vita di ogni imprenditore

Last Updated on 27 Settembre 2021 by Simone Costenaro

Ho sempre sostenuto che non esistono le aziende, bensì imprenditori che — grazie alle loro idee, alle loro capacità e al loro coraggio — fanno nascere e crescere le loro aziende. E le aziende dipendono sempre dalle persone che le guidano e che le gestiscono.

Proprio per questo motivo, come assicuratore ho sempre messo alla base della protezione dell’azienda l’integrità dell’imprenditore. Per esperienza diretta sul campo ho quindi definito le possibili fasi della vita di ogni imprenditore e mi sono sempre fatto le stesse domande:

  1. IMPRENDITORE IN SALUTE

L’obiettivo di qualsiasi imprenditore in salute è quello di rimanere in questo stato il più a lungo possibile.

Per aumentare questa probabilità esiste solo un modo: prevenzione e stile di vita sano.

Ma quali sono le attuali soluzioni a disposizione?

Sistema Sanitario Nazionale (SSN):

– Screening oncologico tumore collo dell’utero (donna dai 25-64 anni ogni 3 anni)

– Screening oncologico tumore al seno (donna 50-69 ogni 2 anni)

– Screening oncologico tumore del colon retto (uomo e donna 50-69 ogni 2 anni)


Centri medici e Laboratori:

– Check up base (solo analisi di laboratorio classiche, standard, solo su alcune aree di rischio, occasionale)

– Check up più completi (analisi di laboratorio classiche + visite specialistiche + esami strumentali, standard, su più aree di rischio, occasionale).

A nostro avviso queste soluzioni non sono complete e coordinate tra di loro.

I veicoli a motore che guidiamo tutti i giorni sono decisamente più controllati. Nel 2019 com’è possibile che per l’imprenditore (ma in generale per tutti quanti) non ci sia un “libretto d’uso e manutenzione” del nostro corpo?

  • IMPRENDITORE IN ACCERTAMENTO

Quando purtroppo per qualsiasi causa non si è più in salute e devono effettuare degli accertamenti, il problema principale è che il Servizio Sanitario Nazionale prevede delle lunghissime liste d’attesa. Ma l’imprenditore ha il tempo contato… e se vuole una risposta rapida, deve rivolgersi al mercato privato.

Qual è il medico di fiducia che mi coordinerà?

  • IMPRENDITORE DA OPERARE

Se è un piccolo intervento chirurgico, i tempi potrebbero essere lunghissimi. Ma è anche vero che, se è qualcosa di poco conto, non è neanche un intervento urgente. Se invece è un intervento vitale, checché se ne dica, il nostro Sistema Sanitario funziona e abbiamo delle eccellenze a livello mondiale. Certo, magari non sono sotto casa, ma gli spostamenti nel 2020 sono l’ultimo dei problemi.

Qual è il piano di emergenza e chi mi guiderà?

  • IMPRENDITORE IN RECUPERO

Quando a seguito di un accertamento o di un’operazione si necessita di fisioterapia o riabilitazione, il Servizio Sanitario Nazionale prevede nuovamente delle lunghissime liste d’attesa e l’imprenditore che vuole tornare velocemente a guidare la sua azienda deve per forza rivolgersi alle soluzioni private.

Qual è il medico di fiducia che mi aiuterà?

  • IMPRENDITORE INVALIDO

Se per qualsiasi causa l’imprenditore rimane invalido, il disastro è annunciato. Non può più guidare l’azienda e le pensioni maturate con i contributi obbligatori sono da terzo mondo. Se poi finisce come Schumacher, l’accompagnatoria mensile in Italia per questi casi è balzata dai 517,84 € del 2019 ai 520,29€ per il 2020. Cifre da capogiro…

Ogni anno in Italia oltre centomila persone in età lavorativa incappano in una grave invalidità.

Ma qual è l’impatto per un imprenditore?

Oltre all’ovvio danno personale, un’invalidità impatta anche su:

  • Famiglia
  • Soci
  • Dipendenti
  • Fornitori
  • Clienti

La domanda da porsi in questo caso, quindi, è la seguente: quale sarebbe l’impatto, come posso diminuirlo ma soprattutto come lo affronterò se non mi sono minimamente preparato a questa evenienza?

  • IMPRENDITORE DECEDUTO

Ogni anno circa 60.000 persone muoiono in età lavorativa. Le eventuali pensioni al coniuge superstite e ai figli minori sono sempre da terzo mondo. E se ho dei soci? Come se la caveranno?

Come liquideranno mia moglie e i miei figli. E se non hanno i soldi per farlo, sono consapevoli che la mia quota andrà integralmente a tutti i miei eredi? Sanno che se ho figli minori si troverebbero in azienda un giudice che dovrà curare l’interesse dei minori e che si opporrà a qualsiasi decisione straordinaria dell’azienda? E che per sciogliere quella quota bisogna andare dal notaio e il costo è molto impattante, dato che si tratta di una percentuale sul patrimonio?

E anche in questo caso, quindi, dobbiamo chiederci: che impatto avrà la morte per la famiglia, i soci, i dipendenti, i fornitori, i clienti?

Come posso diminuirlo?

  • IMPRENDITORE IN PENSIONE

L’imprenditore non molla l’azienda neanche morto, figuriamoci in pensione. Ma a maggior ragione quanto si è preparato per una ancor più probabile grave invalidità o morte?

Queste sono le sette situazioni della vita di ogni imprenditore. Sono i sette livelli che si può trovare a superare in qualsiasi momento. Con la differenza che la vita di un imprenditore non è un videogioco. Non è come Super Mario, non ti basta prendere qualche monetina al volo, sconfiggere qualche nemico e arrivare dalla principessa.

Queste sette fasi possono avere effetti devastante. E io, che faccio l’assicuratore da oltre vent’anni, oltre a conoscerle, conosco molto bene anche quali sono le soluzioni assicurative che vengono proposte quasi sempre senza fare nemmeno un’analisi preventiva ma partendo direttamente dalle soluzioni:

1) Polizze assicurative

Le polizze assicurative, collocate da canali agenziali, postali e bancari, sono di vario genere, ma non sono state studiate per risolvere tutte le criticità prima esposte. Esistono polizze per il rimborso delle spese mediche, esistono polizze per le invalidità, per la premorienza e anche per la non autosufficienza.

Di certo le soluzioni non mancano, ma sono frammentarie e non collegate tra loro. Alcune limitano la prestazione ai soli infortuni, escludendo le malattie; altre funzionano al contrario; altre solo durante il lavoro; altre ancora solo durante il tempo libero oppure solo alla guida di veicoli.

Le somme assicurate non sono quasi mai calcolate sul vero bisogno dell’imprenditore. Sono stabilite a “casaccio” da chi propone la polizza. Per il rischio malattia spesso ci sono limitazioni temporali e la prestazione in caso di sinistro è vincolata a questionari sanitari compilati dall’assicurato senza la consapevolezza che una dichiarazione inesatta (art. 1892 e 1893 c.c.) porta al rifiuto dell’indennizzo da parte della compagnia assicuratrice.

Quasi sempre quando si calcola l’effettivo reddito mancante dell’imprenditore e del suo ruolo chiave a seguito di una grave invalidità o premorienza, la somma corretta da assicurare è superiore ai limiti standard assuntivi delle compagnie di assicurazioni. L’unico modo per avere delle quotazioni più alte è quello di ricorrere a visite ed esami medici disposti dalle stesse compagnie.

L’assurdità è proprio questa: si fanno degli esami di prevenzione non per rimanere in salute, ma soltanto perché richiesto dalle compagnie.

2) Fondi sanitari

I fondi sanitari hanno il vantaggio di non richiedere le dichiarazioni di lunghi e complessi questionari. Sono sviluppati su base collettiva e quindi includono generalmente tutti escludendo le malattie pregresse. Questi fondi, però, risolvono solo una piccola parte dei problemi che abbiamo visto: il rimborso delle spese mediche. Qualche fondo potrebbe prevedere anche qualche garanzia indennitaria, ma quando c’è ha sempre degli enormi limiti di prestazione. Ad esempio, erogare una rendita mensile in caso di non autosufficienza ma per un massimo di un anno.

3) Società di mutuo soccorso

Recentemente hanno preso piede delle organizzazioni commerciali che promuovono soluzioni non attraverso il canale assicurativo ma puramente mutualistico .

Anche in questo caso i prodotti possono differire tra loro di molto, con innumerevoli prestazioni, ma di fondo la prestazione maggiormente diffusa è quella del rimborso delle spese mediche.

La differenza tra i fondi sanitari o le polizze assicurative è che le mutue non possono fare selezione del rischio, non possono escludere nessuno e non possono buttar fuori nessuno.

In definitiva, il mercato è ricchissimo di soluzioni, ma queste sono ben lontane dall’essere concepite sulle 7 fasi della vita che noi abbiamo appena elencato. In particolare, a mio avviso, la prevenzione è sempre scollegata dalla protezione e la protezione è sempre scollegata o addirittura sovrapposta a quella garantita dallo Stato.

Per comporre il puzzle bisogna mettere insieme tutti i pezzi, insomma. E per poterlo fare bisogna affidarsi a un professionista.

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